22 November 2009
Quel tanto che basta a complicarsi la vita
Queste sono le fibre del sottopelo, sono molto sottili, molto calde e molto corte. Non possono essere filate come lana normale. Io le ho cardate grossolanamente con i pettini e poi arrotolate nella direzione della lunghezza in quello che gli anglosassoni chiamano "rolag".Con tutti i miei rotolini pronti ho cominciato a filare lasciando che la torsione entri nella massa delle fibre intrappolandole.
Per filare questa fibra lascio che la torsione entri in un ciuffo di fibre e poi piano piano allungo quel ciuffo facendo attenzione che ci sia abbastanza torsione (altrimenti le fibre si separano) ma non troppa (altrimenti non posso allungare il filo e ottengo uno gnocco di lana).
Questo tipo di filato richide piu' concentrazione ma ha un che' di ritmico e persino... elegante: con i movimenti larghi delle mani che li allontanano tendendo il filo.
Quando ho filato l'opossum ho cercato di miscelarlo (con scarso successo) con lana merino. Anche questa volta mi affido al merino per dare stabilita' e resistenza al filato ma in una maniera diversa.Il filato di opossum aveva tutta una serie di difetti la maggior parte dei quali data dal fatto che le fibre di merino sono lunghe circa 10 cm e quelle di opossum sono lunghe meno di 2 cm.Per evitare lo stesso errore ho filato lo yak e il merino (nero) separatamente usando la tecnica che si adatta meglio alle loro diverse caratteristiche. Li ho poi intrecciati insieme. Il risultato finale e' quasi bilanciato (=il filo non si attorciglia su se stesso).
Usero' questo filo per fare una sciarpa a intrecci doubleface, una serie di trecce a due capi dove ogni capo non e' lavorato a maglia rastata ma con un dritto e un rovescio: 6 punti che si incrociano sopra altri 6 punti (sono treccie grosse) e questi 6 punti sono (un diritto, un rovescio) 3 volte. Il rovescio della sciarpa ha lo stesso aspetto del davanti e dato che si lavora con i ferri grossi, il tessuto e' morbido e i rovesci si notano a malapena.
15 November 2009
Avrei dovuto fare una prova prima di cominciare...
Ho tinto la sciarpa qualche tempo fa. La lana e' un misto mohair e questo (1o errore) penso sia la causa maggiore del mio fallimento: la percentuale di mahair era troppo bassa.
Ho bagnato la sciarpa. Se mai mi cimentero' di nuovo la inzuppero perche il mohair si bagna a sua volta e resta fermo in posizione.Ho disposto il filo sia sul davanti che sul dietro. Ho coperto il tutto con del tulle e massaggiato facendo attenzione a non spostare il fili.
Ho poi insalsicciato la sciarpa e, a diverse riprese, ho rotolato la sciarpa. Poi l'ho maltrattata e a questo punto era sera e non ho lampade che illuminano il pavimento dove stavo lavorando sicche' ho deciso di fermarmi e non mi sono accorta del 2o grosso problema.
Risciacquando la sciarpa mi sono resa conto che il filo non si era aggrappato alla seta fermamante e che sui bordi non era attaccato per niente. Mi ero gia' resa conto del 1o problema cosi' ho pensato di aspettare un giorno di pioggia e poi ribagnare la sciarpa e coprirla di uno strato sottile di merino in modo da intrappolare i fili volanti.La mattina dopo ho guardato la sciarpa e mi e' sembrato che i fili risaltassero sullo sfondo piu' di quanto mi ricordassi.
Poi ho preso in mano la spugna che stavo usando e mi sono resa conto del perche' La spugna sgocciolava un brodo grigio azzurro. Ho guardato meglio la sciarpa ed ora i fili sono bianchi... 3o problema.Credo che daro' la sciarpa al mio amato e gli chiedero' di disfarla. Perche' dopo tutto non credo di avere il coraggio di disfarla tutta da sola.
26 October 2009
Nunarazzo
In origine doveva essere la tenda della portafinestra che da sul terrazzo. Doveva essere il mare a partire dalla riva che cambia colore gradualmente. In basso si vedono i colori piu' scuri che sono le roccie e le alghe che emergono dal mare.
Non ho usato molto questa tecnica e non mi sono resa conto di quanto leggero fosse il pezzo finito. Risultato: non funziona. In compenso mi piace e quindi e' diventato un arazzo da parete (se riesco a trovare dei ganci...)
Prima di tutto ho tinto la lana merino con la tintura acida. Ho creato diverse tonalita' in varie ciotole di recupero. Ho tinto la lana con una siringa da cucina: pescando il colore dalle ciotole .
Con la stessa tintura ho "dipinto" la stoffa di seta sottilissima usando dei pennelli grossi.
Ho steso un alunga striscia doppia di pellicola e ho trasferito la stoffa sulla pellicola. L'ho ripiegata su se stessa in modo da sigillarla e poi l'ho imacchettata e messa a cucinare a vapore assieme alla lana.
Ho distribuito la lana a strisce sulla seta umida, l'ho coperta con un velo di tulle, ho aggiunto acqua saponata e poi l'ho massaggiata, e massaggiata e maltrattata e rotolata. Sto pensando di ricamarci sopra con del filo di seta e magari attaccare delle conchiglie che ho trovato sulla spiaggia il giorno che ho deciso di fare questo pezzo.
19 October 2009
Arazzo al naturale
Ho provato:
- madder sotto e sopra gli 80"C e con bagno alcalino (ho aggiunto bicarbonato di soda finche' ho raggiunto il pH 8 (non piu' di 9 o la lana diventa fragile)
Ho deciso di usare tutti questi gomitoli per fare un arazzo, il mio primo arazzo.
Ho dovuto tendere l'ordito una mezza dozzina di volte perche' prima era troppo fitto e poi troppo lasco e poi troppo teso e poi...
Ma alla fine l'ho finito. Naturalmente ci sono una marea di errori e di cose che avrei dovuto fare in modo diverso ma ho imparato un sacco e ho gia' un sacco di idee nuove.
3 August 2009
Bamboo
Diversi mesi fa ho comperato 300 g di bamboo presso www.winghamwoolwork.co.uk/ , ma non ho mai avuto il coraggio di filarlo.
Ha un odore strano ed e' lucidissimo. Un lucido diverso da quello della seta: piu' innaturale. Tanto per aggiunger la beffa al danno, ho realizzato che il bamboo e' una fibra vegetale e di conseguenza non puo' essere tinta con le tinture jaquard che uso di solito.
Sto pensando di cominciare a tingere tessuto e il tessuto e' quasi sempre una fibra vegetale: cotone o lino. Sicche' ho acquistato il necessario per tingerlo e recentemente ho cominciato a filarlo.
Il filato che risulta e di un bianco abbagliante e lucidissimo ma il processo per ottenerlo e' lungo e (mi duole dirlo) abbastanza noioso. Le fibre non sono particolarmente lunghe e scivolano. Non posso fare i lunghi e fluidi movimenti che faccio con la lana altrimenti il filo si rompe.
In teoria bisognerebbe cambiare la marcia dell'arcolaio. Riducendo la misura della rotella del filaroio, per ogni giro della ruota grande si ottengono piu' giri e quindi il filo si attorciglia pu' velocemente e dovrebbe intrappolare le scivolose fibre del bamboo.
Non sono sicura del perche' ma non mi trovo bene con le marce alte.
Ho filato circa 200 g finora e adesso mi sono presa una pausa.
Non sono sicura di che cosa faro' con il filato, ho provato un motivo che mi piace ma ci pensero'...
21 April 2009
Sciarpa nuno
Ho ordinato una sciarpa pongee e 100 g di lana merino bianca grezza via ordine postale.
Ho messo la lana in ammollo. Ho preparato 6 tonalita' diverse tintura: rosa/fuxia, viola e 4 blu. Ho stizzato la lana, disposta a zig zag su di uno strato di pellicola trasparente. e poi, usando la siringa per l'arrosto ho distribuito il colore sulla lana. Rimosso il colore in eccesso ho infagottato la lana e l'ho messa nel mio "bollitore" Ho seguito lo stesso procedimento per la sciarpa di seta. Ho notato che il colore prende molto piu' velocemente sulla seta.
In questo caso volevo un effetto marmorizzato ma se in futuro vorro' un colore uniforme dovro' usare un bagno di tintura o un telaio.Una volta messo anche il pacchettino con la seta nel bollitore ho acceso il gas e ho cotto a vapore per 30 min. Ho spento il tutto e ho abbandonato la pentola a raffreddare. Una volta a temperatura ambiente ho risciacquato lana e seta con syntrapol (un detersivo aionico miracoloso) e messo il tutto ad asciugare.
Il giorno successivo ho ri-bagnato la sciarpa e l'ho distribuita sul mio piano di lavoro: il pavimento. Per proteggere il pavimento ho unito 2 enormi sacchetti della spazzatura. Ho cominciato a separare sottili strati di fibre e le ho distribuite sulla sciarpa. una volta soddisfatta col disegno ho coperto il tutto con del tulle verde e ho cominciato a massaggiare il tutto con acqua e sapone. Ho alternato il massaggio al mattarello e i maltrattamenti. Alla fine ho ottenuto una sciarpa molto molto corta. Promemoria per me: quando comperi qualcosa calcola il tasso di infeltrimento.
Ho anche avanzato un po di lana e l'ho filata sulla mia Ashford. Filare lana colorata e' un divertimento e trovo molto rilassante vedere i colori che cambiano e scorrono fra le mie mani.
12 April 2009
Bottoni di ceramica
6 March 2009
Tappeto di pecorazza
Questo e' stato un parto lungo e difficile. Alla fine di ottobre, due anni fa, ho seguito un corso di due giorni per imparare a filare. In origine ho seguito il corso solo per sapere com'e', non perche' volessi diventare una filtrice ma dopo poche ore ero gia' in uno stato di dipendenza. Una delle prime cose che ho pensato e' stata quanto conveniente fosse filare invece di comperare lana. Avevo desiderato fare un tappeto ma mi ero resa conto della quantita' mostruosa che un tappeto richiede e non avevo mai potuto farne uno. Sicche' il mio primo progetto e' stato il tappeto. Sono andata a muchamore al Ulster wool board e ho acquistato il mio primo vello. L'ho comperato in novembre e tutti i buoni velli erano gia' stati venduti, io ne volevo uno colorato (non bianco) e questo ha reso la scelta ancor piu' limitata. Alla fine mi sono portata a casa 2,5 Kg di incrocio fra il grigio e il marrone con un sacco di peli di guardia alla modica cifra di 1,27£. Vist che si tratta di pecora di scarsa qualita' la bestia fu battezzata "pecorazza". Ho lavato e cardato a mano anche il piu' piccolo e sporco ciuffo di pelo, ho filato e filato per settimane e cosi' e' cominciata l'epopea del tappeto. Ho cambiato idea sulla tecnica un po' di volte, all inizio avevo pensato di lavorare su una base di tela da sacco (juta) andando dentro e fuori creando anelli attorno ad una guida il risultato era troppo rado e non morbidoso. Ho poi pensato di usare la lane per lavorare tipo "ricamo" usando uno dei punti tapezzeria, ho valutato e tentennato fra 5 punti scegliendo alla fine il punto catenella ma questo arriccia la juta e non e' morbido a sufficienza. A questo punto ho cambiat o idea completamente e deciso di tessere il tappeto sul telaio con la stessa tecnica usata per i tappeti persiani. mentre ricercavo materiale che mi aiutasse a tessere ho trovato un libro fantastico: "Rug techniques" di P. Collingwood mentre lo leggevo ho cambiato idea sulla tecnica diverse volte ma adesso sono abbastanza sicura che non lo disfero' di nuovo. Sto facendo una riga di nodi e 4 righe di trama normale. Tengo il filo doppio e sta venendo denso e morbidissimo. Non sono sicura di quanto grande verra' ma posso sempre comperare un'altra pecorazza e continuare con un colore diverso.
3 March 2009
Tintura di riso nero
17 February 2009
Maglione dell'uomo
4 February 2009
Tintura di frutti surgelati
Ho lasciato la lana in ammollo nella pentola per tutto un pomeriggio. Nonostante questo, dopo averla risciacquata la lana era appena appena sporca...
Tappeto di stracci
Non li ho tirati fuori e risciacquati. Questo tipo di tintura ha bisogno di piu' tempo per tingere lana. Oltre a questo la lana non ama sbalzi di temoeratura e quindi lasciarla raffreddare nel bagno e' piu' "delicato" sulle fibre.
Per tessere il tappeto ho comperato un cono di cotone da ordito, l'ho lasciato bianco naturale ed ho usato il leccio a trama larga (7,5 fili per pollice). Sono partita dal colore piu' scuro per arrivare al piu' chiaro e poi dal chiaro allo scuro. Ho tinto le strisce dentro una vecchia pentola a pressione, visto che non avevano molto spazio per muoversi la tintura non e' omogenea ma vedo questo come un aspetto positivo:Con le 4 strisce avanzate ho tessuto il tappeto per il Wc. Tessere le due strisce che abbaracciano la ceramica e' stato abbastanza difficile. Non mi ero resa conto di quanto ordito questo tipo di lavorazione portasse via. Il risultato e' che sono arrivata a malapena a finire il tappetino. Ho dovuto tessere gli ultimi 10 cm spalmata sul telaio con i fili a ridosso del leccio.
Naturalmente mi sono resa conto di diversi errori, il maggiore e' che non avevo nessuna protezione alla fine e inizio dei tappeti. vale a dire che quando ho cominciato ad annodare le frange la trama ha fatto dei tentativi di uscire dai fili dell' ordito e nel caso del tappetino ci e' completamente riuscita.